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Qual è la differenza fra Tecnica e Metodo?

  • Immagine del redattore: Angelo Fernando Galeano
    Angelo Fernando Galeano
  • 26 gen 2019
  • Tempo di lettura: 4 min

Aggiornamento: 27 mag


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Tecnica Vocale e Metodi: chiarire i fondamentali dell'Arte del Canto


Nel campo dell'arte del Canto, è fondamentale operare una distinzione rigorosa tra i concetti di Tecnica Vocale e Metodo Vocale. Sebbene spesso usati in modo interscambiabile, essi rappresentano due livelli di conoscenza e pratica profondamente diversi, la cui comprensione è cruciale per una formazione artistica solida e versatile.


La Tecnica Vocale: un patrimonio collettivo e storico

La Tecnica, senza scomodare elucubrazioni etimologiche sull'antica téchne greca che designava l'arte del saper fare, è l'insieme delle competenze e della perizia necessarie per eseguire un'azione, sia essa mentale o fisica. Nel contesto del canto, la Tecnica Vocale si configura come un corpo di pratiche e regole, codificate o tramandate oralmente attraverso l'esperienza, che consentono la riproducibilità di specifici movimenti fisici e muscolari finalizzati all'emissione di un determinato suono. Questo suono, per essere riproducibile e sistematicamente codificato, deve essere stato precedentemente emesso, esperito e convalidato da altri esseri umani, integrandosi così in un sapere collettivo.


La Tecnica Vocale è, pertanto, la summa delle conoscenze storiche, meccaniche, fisiologiche e stilistiche accumulate negli ultimi quattro secoli sul funzionamento dello strumento voce. Essa permette al cantante di riprodurre un dato suono in qualsiasi momento, previo adeguato riscaldamento. Nessun metodo, neanche il più moderno o innovativo, dovrebbe prescindere da questo patrimonio di conoscenze consolidate. Ignorare questi fondamenti equivale a voler costruire una casa senza solide fondamenta.


Il Metodo Vocale: un percorso soggettivo organizzato

A differenza della Tecnica, che è un sapere oggettivo e cumulativo, il Metodo Vocale è un percorso di allenamento soggettivo, frutto dell'esperienza e della conoscenza di un singolo artista. Il creatore di un metodo è colui che decide di selezionare e organizzare una serie di conoscenze e competenze derivate dalla Tecnica Vocale, codificando un tipo specifico di allenamento pensato per artisti che praticano uno o più generi vocali affini a quelli del fondatore. Come sottolineato da C. S. Lewis, "Ci sono solo due tipi di persone: quelle che dicono alla fine 'la tua volontà sia fatta' e quelle alle quali Dio dice alla fine 'la tua volontà sia fatta'". In questo senso, il metodo è una volontà artistica che si concretizza in un percorso strutturato.


I metodi possono essere classificati in due grandi filoni, a seconda dell'approccio predominante del loro ideatore:


  • Metodi Meccanicistici: questi approcci basano la loro didattica sulla conoscenza approfondita della meccanica laringea e sugli atteggiamenti muscolari specifici. Ogni atteggiamento è associato a un'attività muscolare o cartilaginea nella laringe, garantendo la riproducibilità "meccanica" dei suoni e delle diverse "qualità" vocali.


  • Metodi Sensoriali: questi metodi non si affidano al controllo diretto della meccanica laringea, ma fondano la ricerca della riproducibilità del suono sulla percezione di sensazioni consonanziali di tipo propriocettivo. L'attenzione è rivolta al "sentire" il suono e le sue consonanze all'interno del corpo.


I metodi vocali, siano essi sconosciuti o celebri, offrono conoscenze e competenze "pre-organizzate" da una mente ordinatrice. Questo processo di "pre-compilazione" semplifica l'accesso alla conoscenza per lo studente e, in parte, ne giustifica il valore sul mercato. La vera differenza tra un metodo e l'altro risiede proprio nella mente organizzatrice, nel cervello che ha selezionato, strutturato e personalizzato le competenze e le conoscenze sulla base della propria esperienza e del proprio background artistico.


L'Inesistente compilatore di Metodo perfetto e l'approccio accorto

A mio avviso, il compilatore di metodo perfetto e univoco non esiste. Per esserlo, dovrebbe essere un esecutore esperto e un profondo conoscitore di un numero eccessivo di stili diversi, partendo dalla fondamentale macro-divisione tra canto teatrale (Opera, Barocco, Musical Theatre) e non teatrale (Rock, Pop, Jazz, Folk, ecc.).


Esiste invece il compilatore di Metodo accorto: colui che, nel proprio approccio, integra le proprie scoperte personali, intuizioni o semplice buonsenso con una sintesi ponderata di quanto di valido e sacrosanto lo ha preceduto. Questo implica un'analisi critica delle tradizioni vocali e delle metodologie precedenti, riconoscendone il valore intrinseco e la potenziale influenza sul proprio sistema. Come affermava Isaac Newton, "Se ho visto più lontano, è perché stavo sulle spalle di giganti".


Nutro scarsa simpatia per i metodi "rivoluzionari" che proclamano la totale obsolescenza del passato, ritenendolo da bruciare per far posto a un "nuovo" che tutto seppellirà. Spesso, il compilatore di tali metodi demonizza i quattro secoli di storia della Tecnica Vocale semplicemente per ignoranza del loro valore e dei contenuti effettivi di trattati fondamentali di cui spesso non è a conoscenza. Una tale prospettiva, come un hybris intellettuale, ignora la sedimentazione del sapere.


Un Vocal Trainer ideale dovrebbe, alla luce delle proprie approfondite conoscenze storiche e pratiche della Tecnica Vocale, essere in grado di analizzare, soppesare, valutare pro e contro, pregi e limiti di quanti più metodi incontri nel suo percorso artistico. È imperativo che conosca l'ascendenza del maggior numero di Scuole (intese come tradizioni vocali e metodologiche), senza mai ignorare quanto è stato detto, enunciato, scoperto o confutato nelle epoche precedenti.


L'artista accorto non commette l'ingenuità di formarsi esclusivamente in un solo metodo, per quanto celebre e blasonato possa essere. Non smette mai di allargare i propri orizzonti, evitando di dedicare la propria vita alla diffusione esclusiva di un unico metodo come fosse un Vangelo sinottico, scartando gli altri come apocrifi, o peggio ancora, ignorando deliberatamente tutto ciò che è stato scritto e fatto prima (e spesso anche dopo) l'invenzione del proprio metodo di riferimento. In ogni metodo può esserci un barlume di verità o di utilità, ma nessuno, da solo, può soddisfare pienamente le complesse necessità vocali, stilistiche e igienico-vocali di ogni stile e repertorio.


La vera maestria risiede nella capacità di attingere da diverse fonti e di costruire un approccio personalizzato e consapevole.


 
 
 

1 Comment


laura.sanger05
Jul 02, 2022

Potremmo quindi dire che il metodo vocale sia la modalità con cui si decide di apprendere una certa tecnica?

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