Jesus Cynthia Superstar. Il diavolo è nei dettagli.
- Angelo Fernando Galeano
- 5 ago
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Aggiornamento: 7 ago
L'interpretazione di Cynthia Erivo nei panni di Jesus in Jesus Christ Superstar solleva questioni complesse e sfaccettate che vanno oltre la mera esecuzione musicale. Affidare una parte concepita maschile ad un’artista dalla laringe femminile, pur se possibile, non riesce a replicare il medesimo pathos vocale e "gesto atletico" della partitura originale. Il tentativo di compensare questa differenza trasportando la parte in alto, da un ascolto sommario sembrerebbe che Gethsemane sia stata trasportata una quarta eccedente sopra (un tritono, diabolus in musica, sono senza parole, non so i duetti e i concertati), ha sicuramente messo in situazione di comfort la voce della protagonista, ma ha inevitabilmente snaturato il ruolo apicale dello spettacolo.
Per raggiungere lo stesso pathos vocale, probabilmente, avrebbero dovuto alzare ancora di più la parte, ma così non sarebbe stato più teatro, ma una mera esibizione di virtuosismo vocale. Inoltre il ruolo di Jesus, essendo un ruolo scritto per un uomo, è scritto in due ampie ottave, senza contare gli opt-up ad libitum non segnati in partitura; una donna per cantare nella stessa estensione è costretta ad usare il legit, non potendo l’emissione e lo stile belt coprire un’estensione così ampia. Si perde quindi buona parte della tensione fisica ed emotiva del personaggio legata alla vocalità; parlando di teatro, è sempre bene ricordare che la vocalità è parte integrante del personaggio.
Degli opt-up di tradizione, come il celebre Sol nell’ad libitum della parte B, ce ne frega marginalmente, li lasciamo agli acutomani e agli orfani di Ted Neeley,
Insomma, dal punto di vista teatrale e musicale, a me personalmente sembra un’impresa non riuscita; benché, chiariamoci, l’esibizione, dal punto di vista vocale sia di pregio e di altissimo profilo.
L’uso dei microfoni gelato
Jesus Christ Superstar non è un musical, è un’Opera Rock, nata come Concept Album nel 1970, andata in scena per la prima volta a Broadway nel 1971 e nel West End nel 1972 e pooooooi diventata un film nel 1973.
In quanto Opera Rock e non Musical, sottile ma sostanziale, i personaggi principali sono attori-cantanti circondati dagli artisti che formano l’ensemble. I personaggi principali non danzano, spesso non hanno neanche una formazione attoriale ma solo canora (sic!), e i ruoli principali sono pensati per celebri rock star, come nel caso di Ian Gillan (Jesus), o, nel revival JCS25, di Adam Lambert (Judas).
Lo spettacolo va in scena in forma semi-scenica, perdonate il gioco di parole, ossia con una messa nello spazio dell’ensemble, che agisce in modo impersonale (contrariamente al musical nell’opera rock o pop ogni componente dell’ensemble NON è un personaggio), dell’orchestra o della band, e dei personaggi principali che agiscono in proscenio.
Piccola divagazione; l’ensemble impersonale con i danzatori solo danzatori smicrofonati che non cantavano si è anche visto, incredibilmente, in una delle ultime produzioni italiane di West Side Story. 2025. Fine della divagazione.
Nelle prime versioni di Broadway e del West End, più di 50 anni fa, i protagonisti cantavano nei microfoni a gelato, con il cavo, e i cavi erano mascherati integrandoli nella scenografia.
Essendo l'opera ambientata in una comunità quasi tribale di pescatori su un lago, i cavi dei microfoni venivano ingegnosamente camuffati tra le gomene delle barche, oggi fa quasi sorridere vedere i protagonisti cantare nella cima di una gomena, ma per l’epoca era una soluzione ingegnosissima e teatralmente efficace. Ci sono i video su YouTube.
Il microfono a gelato (senza cavi, vivaddio) restituisce la dimensione del concept originale della forma semiscenica e dell’idea del concerto, toglie dall’imbarazzo di non saper usare le mani e le braccia gli interpreti di estrazione non teatrale, e restituisce al pubblico il vero JCS, pensato per delle rockstar, avvezze a quel gesto artistico; JCS trasforma Jesus in una rockstar, una Superstar, appunto. Usare il gelato è rendere giustizia al vero Jesus Christ Superstar, quello dell’happening concertistico, vuol dire togliere la patina del tempo alla Gioconda e rivederla celeste e rosa e non più giallo scamorza.
Nota dolente: gli attori odierni non sono più abituati ad usarlo, evidentemente, se appena ne prendono uno in mano si trasformano in delle creature deformi e penitenti.
Quindi microfoni a gelato sì, se si fa la versione semiscenica, microfoni invisibili se si fa una versione teatrale completa, cosa che Andrew Lloyd Webber ha già fatto in numerosi altri esperimenti, sia live che pro shot. Ma non è questo il caso.
Cynthia o non Cynthia, that’s the question
Ma veniamo al busillis della faccenda, la pietra dello scandalo: una donna, nera, queer, che interpreta Jesus. Dunque: premesso, a me questa scelta non è piaciuta per i motivi artistici che ho espresso al punto uno, sui motivi socio politici non esprimo un’opinione ma mi limito, in questa sede, a chiarire l’intento della produzione, perché secondo me a molti non è chiaro.
La scelta di un Jesus che fa discutere è quasi obbligatoria in una produzione di questo spettacolo. JCS nasce per provocare e dare scandalo. Quando uscì il primo spettacolo, e poi il film, successe un pandemonio a livello mondiale perché la partitura, e il film di conseguenza, mostrano il lato umano di Jesus, e non quello divino; le critiche furono feroci, c’era gente che arrivò a dire che era il film del demonio, e altre cazzate simili. JCS, in piena rivoluzione socio culturale post ‘68 doveva essere un messaggio dirompente di rottura degli schemi e di creazione di polemiche. Fa parte dello spettacolo, JCS è polemico, è polemica e deve suscitare polemica ogni volta che va in scena; se va in scena e si siedono a vederlo le signore in pelliccia plaudenti l’intento è fallito; le madamine impellicciate e i loro mariti finti benpensanti per non scontentarle e per non far veder loro davvero di che pasta sono fatti, devono esserne scandalizzati, fa parte del concept. Tutto qui.
Nel 2025, dopo soli 55 anni dall’album, pensate come cambia in fretta la società, l’aspetto umano di Jesus non solleva più nessuna critica, anzi, non ci si fa neanche più caso, serve ben altro per far arricciare il naso alle nostre famiglie del mulino bianco. Chi era il nemico alla fine degli anni ‘60 e primi ‘70? Gli atei, le persone libere, il libero pensiero, l’amore libero, la non violenza. Chi è il "nemico" nel 2025? La produzione sfrutta le attuali paure sociali: le donne che chiedono di avere pari dignità accanto ad un uomo, le persone che lottano contro il privilegio bianco, le “minoranze” affettive (uso le virgolette perché è indimostrabile che si tratti effettivamente di minoranze) che lottano per pari diritti e dignità, o meglio, affinché qualcun altro smetta di arrogarsi il diritto di giudicare l’affettività e la sessualità altrui.
Incredibilmente questi tre aspetti che le finte famiglie mulino bianco della società odierna vedono come “nemici” sono incarnati tutti e tre da Cynthia Erivo, che ha accettato di mettersi sulle spalle un enorme bersaglio da tiro a segno e prendersi addosso le critiche di tutto il mondo. Ricorda qualcuno.
Photo credit: Farah Sosa
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